La Cina dichiara la fine degli incentivi sull’auto elettrica. Il governo di Pechino, infatti, fa sapere che per il 2022 resteranno attivi ma con ammontare ridotto del 30% rispetto a quanto offerto in questo 2021 e, dal 1° gennaio 2023 in avanti, non saranno più resi disponibili.

Il Ministero delle Finanze cinese lo ha reso noto sul proprio sito internet proprio oggi 31 dicembre 2021, dando seguito a quanto trapelato già in passato. È dall’aprile del 2020, infatti, che le autorità del Dragone affermano di aver in mente un taglio ai contributi statali sull’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa.

Una riduzione graduale

In passato, però, le autorità cinesi avevano ipotizzato una riduzione più progressiva dei bonus su elettriche e ibride, stimando un taglio del 10% nel 2020, del 20% nel 2021 e del 30% nel 2022. Oggi invece si fa sapere che dal 2023 in avanti le auto elettriche si compreranno a prezzo pieno. A meno di possibili ripensamenti.

Anche i mezzi pubblici a batteria dovranno fare affidamento su bonus ridotti. Da domani 1° gennaio 2022, infatti, gli incentivi saranno tagliati del 20% rispetto agli attuali.

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La Wuling Mini EV: l'elettrica più venduta in Cina

Un mercato (comunque) in crescita

A fronte di questa decisione, la Cina conferma la volontà di portare la percentuale delle auto elettriche, ibride e a idrogeno rispetto all’intero comparto al 20% entro il 2025. E sono molte le Case straniere che, per sfruttare il potenziale del più grande mercato automobilistico del mondo, stanno investendo per incrementare la produzione all’ombra della Grande Muraglia. Tra queste, oltre Tesla, anche Volkswagen, General Motors e Toyota.

A prescindere dal taglio delle agevolazioni, l'associazione dei costruttori auto cinesi prevede che nel 2022 le vendite di auto ad alimentazione alternativa dovrebbero crescere del 47% rispetto al 2021, arrivando a toccare quota 5 milioni di immatricolazioni. La previsione è che i prezzi scenderanno a prescindere dagli incentivi quindi?