Il battery swap, almeno in Europa, è ancora qualcosa di insolito e di esotico. Ma presto le cose potrebbero cambiare. Tanto in voga in Cina, infatti, non solo ha iniziato ad essere disponibile anche nel Vecchio Continente proprio grazie alle Case che hanno sede all’ombra della Grande Muraglia e che sui nostri mercati iniziano ad affacciarsi, ma perché queste stesse Case sono in trattativa per offrire lo stesso servizio in licenza ad altri costruttori.
Capofila dell’iniziativa è NIO, come confermano le parole dello stesso presidente della divisione europea della Casa Hui Zhang, che ha detto che il brand sta tenendo colloqui con altre Case cinesi e occidentali per aprire le proprie stazioni di cambio la volo delle batterie anche ad elettriche prodotte da altri.
Lo standard NIO
Sarebbe un bel colpo, per NIO, che si troverebbe tra le mani una tecnologia che a quanto pare piace a molti e che è talmente avanti e ben avviata che la concorrenza ritiene più proficuo avvalersene piuttosto che progettare qualche metodo alternativo per conto proprio.
NIO, d’altro canto, ha tutto l’interesse a concedere l’accesso alle proprie stazioni agli altri, potendo contare su una contropartita economica per il servizio reso. E riuscirebbe anche a imporre il proprio standard, senza il quale non ci sarebbe compatibilità.
La Casa, intanto, fa sapere che ha intenzione di far crescere la propria infrastruttura di cambio batterie dalle 800 stazioni attuali a oltre 5.000 entro la fine del 2025. Se qualche marchio europeo (Renault ad esempio sta valutando il battery swap) sposasse l’iniziativa, farebbe in fretta a creare una serie di stazioni anche da noi. Sempre stando a quanto dichiarato, delle 5.000 stazioni che vuole avere operative entro la metà del decennio almeno 1.000 dovranno trovarsi al di fuori dei confini cinesi (in Cina, addirittura, si vuole arrivare tra tutte le Case a 24.000 stazioni).
Cinque minuti per un pieno di tranquillità
I concetti su cui NIO spinge parlando di battery swap sono due: il primo riguarda il fatto che con questa tecnologia un’auto elettrica può rimpiazzare una batteria scarica con una completamente carica in cinque minuti e in modo assolutamente automatico. La seconda riguarda il fatto che proprio grazie al battery swap l’auto riceve batterie sempre nuove e, a differenza di quanto accade con altre elettriche, non deve preoccuparsi del decadimento della batteria nel tempo, potendo cambiarla con una più performante.
NIO è anche convinta che con il battery swap si possono rendere le auto elettriche più accessibili, eliminando in un certo senso il costo della batteria, che ancora oggi pesa per circa un terzo del totale nelle vetture a zero emissioni.
Tutto bellissimo, fino a qui. Ma NIO deve fare i conti con il fatto che le sue stazioni per il battery swap, che contendono fino a 13 accumulatori, necessitano un allacciamento alla rete elettrica da 650 MW, una potenza da piccola centrale elettrica. Riuscirà ad aggirare l’ostacolo?