Sono tante le cifre riportate nel Global Electric Vehicle Outlook 2022, l’ultimo studio dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) sulle auto elettriche e ibride plug-in nel mondo. E quasi tutti i numeri dicono che le vetture a batteria stanno andando molto bene.
In particolare, le immatricolazioni dei veicoli alla spina sono addirittura raddoppiate nel 2021, raggiungendo il record di 6,6 milioni. Un trend che sta andando avanti anche nel 2022, nonostante i problemi alle catene di approvvigionamento: sono state infatti 2 milioni le vendite nel primo trimestre, circa tre quarti in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
L’importanza degli incentivi
Il numero di BEV e PHEV sulle strade del mondo alla fine del 2021 era così di circa 16,5 milioni: il triplo del 2018. Come sempre, il mercato più grande è stato quello in Cina, dove le immatricolazioni sono quasi triplicate, a 3,3 milioni. Ma anche Europa e Stati Uniti sono andati bene, con il Vecchio Continente che è cresciuto del 65% (2,3 milioni) e gli Usa che hanno quasi raddoppiato (630.000).
A spingere le vendite sono stati sia la crescente offerta di modelli full electric e ibridi plug-in, supportata dai piani di elettrificazione delle Case, sia le politiche di sostegno alla mobilità sostenibile: basta pensare che anche la spesa pubblica globale per gli incentivi è raddoppiata nel 2021, con un tesoretto di 30 miliardi di dollari.
Attenti alle materie prime
Ma la Iea segnala che ci sono degli ostacoli a breve termine che potrebbero rallentare i veicoli elettrici. Prima di tutto, c’è l’impennata dei prezzi delle materie prime per costruire le batterie. Il litio, per esempio, è aumentato di ben 7 volte, contribuendo all’aumento dei costi degli accumulatori del 15%. Il pericolo, a questo punto, è di vanificare anni di ribassi continui.
Dall’altro lato, ci sono la recrudescenza della pandemia in Cina, dove si producono tre quarti di tutte le batterie agli ioni di litio nel mondo, e le conseguenze della guerra tra Ucraina e Russia, che fornisce il 20% di tutto il nichel. Da qui, l’appello di Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia:
“I decisori politici, i dirigenti del settore e gli investitori devono essere estremamente vigili e muniti di risorse per ridurre i rischi di interruzioni delle forniture e garantire approvvigionamenti sostenibili di minerali critici. Nell’ambito del suo nuovo mandato ministeriale, la Iea sta lavorando con i Governi di tutto il mondo sul come gestire strategicamente le risorse di minerali critici necessari per i veicoli elettrici e altre tecnologie chiave per l’energia pulita”.
Capitolo colonnine
Altre due le cose da migliorare: le vendite nelle economie emergenti e in via di sviluppo, per ovvi motivi ancora al palo, e le immatricolazioni di furgoni a batteria, che hanno rappresentato solo lo 0,3% del totale, contro il 10% delle auto. La stessa lentezza per i veicoli commerciali viene segnalata dall’analisi Zero-Emission Vehicles Progress Dashboard, di BloombergNEF, che sottolinea, tra le altre cose, problemi simili alle infrastrutture di ricarica.
Lo studio spiega che il rapporto tra auto alla spina e colonnine è passato da 7,4 del 2020 a 9,2 del 2021. Se in alcuni Paesi le differenze sono minime, altri come “Danimarca, Italia e Regno Unito hanno visto una rapida crescita del rapporto”, perciò “le installazioni non sono cresciute alla stessa velocità delle vendite di veicoli”.