Dopo aver presentato la ricarica bidirezionale, disponibile sulla Ioniq5, Hyundai avvia due progetti pilota per testare l’intero potenziale del V2X, sigla che sta per Vehicle to Everything e che si riferisce a una tecnologia che consente alle auto elettriche di fornire parte dell’energia immagazzinata nella batteria verso l’esterno.
Nello specifico, la Casa coreana sta conducendo due progetti pilota, uno nei Paesi Bassi e uno in Germania, per valutare come il Vehicle to Grid (V2G), declinazione del V2X per la fornitura di energia verso la rete elettrica, pe il Vehicle to Home (V2H) possono contribuire a una gestione più efficiente della rete stessa.
Ioniq 5 modificate allo scopo
I due progetti avviati da Hyundai sono realizzati con una flotta di Ioniq 5 modificate appositamente per essere compatibili con il V2G. sono dotate di un software apposito che aiuta a stabilizzare i consumi. L’auto, in sostanza, rilascia parte dell’energia alla rete nei momenti di maggiori consumi e si ricarica, invece, quando l’apporto delle fonti rinnovabili è superiore a quanto la rete richieda.
“In questo modo – fa sapere la Casa coreana – le tecnologie V2G avvantaggiano non solo i proprietari di un’auto elettrica, ma l’intera società, andando a lavorare in sinergia con l’intero sistema energetico di una città o un’area”.
Un po’ auto un po’ sistema di accumulo
Venendo nello specifico delle iniziative messe in campo da Hyundai, nei Paesi Bassi la Casa collabora con l’operatore di mobilità We Drive Solar per trasformare Utrecht nella prima città “bidirezionale” al mondo grazie all’adozione di 25 Ioniq 5 che saranno disponibili per il car sharing dedicato agli abitanti di nuovi complessi residenziali e che, nei momenti di non utilizzo, quando attaccate alla colonnina, potranno appunto fornire energia se la rete ne avesse necessità.
In Germania, invece, Hyundai collabora con Cradle Berlin, società di venture capital di proprietà della Stessa Casa che sempre attraverso una flotta di Ioniq 5 con caricatore di bordo bidirezionale alimenteranno dei sistemi domestici chiusi fornendo di fatto energia a intere abitazioni.