Dazi in Europa, dazi negli Stati Uniti e dazi in Canada: da settimane non si sente parlare quasi d’altro nel mondo dell’auto elettrica. Vecchio e Nuovo Continente sono infatti uniti più che mai in una guerra commerciale contro i veicoli a batteria cinesi dichiarata con l’accusa di dumping industriale.
L’obiettivo della Casa Bianca è “proteggere i produttori americani dalle pratiche commerciali sleali della Cina”. La domanda è: le nuove tasse serviranno davvero? Dipende, ma la risposta sembra essere “no” quando si tratta di fissare il prezzo dell’auto elettrica più economica oltreoceano.
Meno di 25.000 $
Anzi, ne è sicuro Joe McCabe, ceo della società di analisi dati AutoForecast Solutions, secondo il quale anche una tariffa del 100% sulle importazioni di vetture made in China, come quella che entrerà in vigore negli Stati Uniti il 27 settembre prossimo, non basterebbe per proporre auto elettriche made in USA più economiche di quelle cinesi.
BYD Seagull
L’esempio è la BYD Seagull, citycar in listino all’ombra della Grande Muraglia a 69.800 yuan (9.850 dollari e 8.850 euro) che, nell’ipotetico caso di sbarco in terra americana, verrebbe offerta a circa 12.000 dollari. Un dazio del 100% manterrebbe comunque il prezzo della vetturina sotto la soglia dei 25.000 dollari, inferiore a quello senza incentivi delle attuali “low cost” Nissan Leaf e Chevrolet Bolt (28.140 e 26.500 dollari).
Lo stato dell’arte
Sta di fatto che, dal 27 settembre, tutte le auto elettriche made in China che valicheranno i confini americani pagheranno un dazio del 100%. Due giorni prima toccherà invece all’Europa decidere in via definitiva il destino dei costruttori che producono a Pechino e dintorni.
Se, chiamati al voto, gli Stati membri dell’Ue confermeranno le tasse in vigore temporaneamente dal 5 luglio, la Commissione avrà tempo fino al 30 ottobre per finalizzare le tariffe, che – a quel punto – saranno effettivamente operative dal 5 novembre per 5 anni prorogabili.
Fonte: Electrek