Croce e delizia di ogni automobilista elettrico, le colonnine di ricarica sono finite al centro di una querelle tra l’Italia e l’Europa. La Commissione Ue, infatti, ha mosso il primo passo di una nuova procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese, stavolta non sulla qualità dell'aria o i rifiuti, ma per non aver trasmesso nei tempi previsti la relazione sull’attuazione della direttiva Dafi, che stabilisce le regole per la diffusione delle infrastrutture di rifornimento alternative. A partire dalle colonnine quindi, ma coinvolgendo ad esempio anche carburanti come il metano, compresso e liquido.
Prima bacchettata
Per questo motivo, l’esecutivo europeo ha inviato nei giorni scorsi all’Italia una lettera di costituzione in mora, primo passaggio delle procedure di infrazione, con cui intima di provvedere alla stesura e all’invio del rapporto entro 4 mesi per interrompere il processo (il doppio di quanto concesso normalmente a causa delle problematiche legate al Coronavirus).
La stessa sorte è toccata anche al Portogallo e al Regno Unito, che però, ormai, non ha più alcun interesse a rispettare le deadline fissate da Bruxelles. La scadenza in prima battuta era stata indicata per il 18 novembre 2019.
Le pagelle dell'Europa
Stando a quanto previsto dalla stessa direttiva, il rapporto che devono mettere a punto gli Stati membri deve contenere una relazione sulle misure adottate per la diffusione delle infrastrutture, dettagli delle risorse messe in campo e obiettivi da centrare.
La Commissione europea, dal canto suo, dovrà riferire su questo tema davanti al Parlamento Ue e al Consiglio con cadenza triennale, a partire dal 18 novembre 2020. Nella sua comunicazione, l’esecutivo comunitario dovrà effettuare una valutazione degli interventi effettuati dai singoli Paesi e una ricognizione degli effetti della direttiva sullo sviluppo del mercato e sull’ambiente. Inoltre, riporterà anche informazioni sul progresso tecnico, illustrando gli esempi delle migliori prassi e formulando le raccomandazioni adeguate.
Una direttiva fondamentale
Come rivelato nelle scorse settimane, la Commissione Ue ha anche avviato il processo di revisione delle direttiva Dafi in quello che – anche se sottotraccia - rappresenta un passaggio fondamentale per il concreto sviluppo della mobilità elettrica in Europa.
“Aziende e privati adotteranno questi veicoli solo se saranno convinti di poterli usare ovunque e senza limitazioni. Avere un’infrastrutture sufficiente è essenziale”, ha fatto sapere l’esecutivo europeo lanciando il processo di revisione, che potrebbe portare per la prima volta a “obiettivi minimi vincolanti” per le colonnine.
Il tutto rientra nell'impegno profuso dall'Europa sul fronte dell'elettrificazione, che come abbiamo avuto modo di vedere passa anche per la ricerca nelle batterie e nel tentativo di creare anche nel Vecchio Continente giganti in questo settore in grado di far fronte allo strapotere dell'Asia.