Sono tante le Case che stanno sperimentando il cosiddetto geofencing. Fiat lo sta testando nella ZTL di Torino, Ford lo ha introdotto sui propri commerciali Transit Custom Plug-in Hyrbid.

BMW, però, è il primo costruttore a rendere effettivamente attiva questa funzione sulle proprie ibride. Per ora sono in Inghilterra, stato che sulla mobilità elettrica sta davvero spingendo molto.

In elettrico quando serve

Ma che cos’è il geofencing? Si tratta di una tecnologia che grazie al GPS individua le Zone a Traffico Limitato e le altre strade in cui è consentito l’accesso alle sole vetture elettriche e, appunto, fa passare automaticamente in modalità zero emissioni le auto ibride.

BMW, che ha battezzato il dispositivo eDrive zone technology, lo ha introdotto su tutte le proprie auto plug-in nelle aree metropolitane di Londra e Birmingham. La funzione, che è stata rilasciata pochi giorni fa, è scaricabile attraverso un apposito aggiornamento over-the-air del software della Casa tedesca. Per ora i modelli che possono utilizzare l’eDrive zone technology sono la BMW 330e, la 530e, la 745e e la X5 xDrive45e. 

Fotogallery: BMW X5 xDrive45e 2019

Tutti i passi dell’UK verso l’elettrico

Non è un caso che una Casa tedesca inizi a proporre un servizio di questo tipo in Inghilterra. Oltremanica, infatti, è in atto una vera e propria rivoluzione in termini di mobilità elettrica. Basti ricordare che poche settimane fa arrivò l’annuncio di vietare la vendita delle auto con motore a combustione interna (ibride e ibride plug-in incluse) già a partire dal 2032.

La decisione si inserisce nel piano stilato da Boris Johnson che dovrebbe portare il Regno Unito ad essere carbon neutral entro il 2050. Il tempo è poco, ma il governo corre: basti pensare all’entrata in funzione dei famosi double decker londinesi in versione zero emissioni, agli incentivi per rinnovare la flotta dei taxi o le leggi in termini di edilizia che impongono la presenza di colonnine presso ogni nuova abitazione.

Double decker bus in London

Il mercato risponde bene

Ma gli automobilisti britannici come l’hanno presa? A quanto pare bene, visto che a luglio 2020 le auto “alla spina” sono state il 9% del totale, ben 4 volte di più rispetto ai numeri fatti registrare lo stesso mese dell’anno scorso.

Insomma, tra i sudditi di Sua Maestà la Regina Elisabetta ormai su 10 auto acquistate una si può attaccare a una colonnina. E i numeri sono in continua crescita: ecco spiegato anche il motivo per cui i punti di ricarica hanno doppiato il numero di distributori di benzina.