Che il mondo dell'auto sia rivolto ormai del tutto all'elettrificazione è ormai quasi scontato. Ci sono notizie però che hanno un effetto particolare sull'immaginario collettivo. 

Se una qualsiasi Casa "generalista" annunciasse una prossima conversione ad una produzione esclusivamente elettrica, infatti, non ci sarebbe da stupirsi più di tanto. Ma se a dirlo è un mito sportivo come McLaren, allora viene da restare a bocca aperta.

Un cambio necessario

Solo poche settimane fa abbiamo assistito alla presentazione del nuovo gioiello di Gordon Murray: la T.50, erede della McLaren F1 del 1993, che è spinta da quello che molti definiscono il motore a combustione interna più evoluto della storia. Senza dimenticare che la Senna, sostituta della P1 (che era ibrida), è stata fortemente voluta al 100% ICE.

McLaren Senna

Eppure queste sportive inglesi a combustione saranno presto un ricordo. Durante un intervista rilasciata al Financial Times, il numero uno di McLaren, Mike Flewitt, ha annunciato infatti che la Casa, dal 2030, inizierà a produrre solo vetture dotate di powertrain 100% elettrico.

Zero emissioni e più UK

“Per i prossimi dieci anni continueremo a produrre motori ibridi, a benzina ed elettrici, e continueremo a venderli, ma dal 2030 produrremmo solo auto elettriche e siamo convinti che dal 2035 gran parte del mondo si sarà schierato dalla stessa parte: a favore della mobilità a zero emissioni”.

Queste sono le parole con cui il CEO di McLaren ha voluto definire e presentare la strategia futura di uno dei marchi sportivi più apprezzati e vincenti di sempre.

Nel frattempo la Casa di Woking continuerà a sviluppare gli ultimi modelli a benzina e ibridi in attesa dell’uscita della prima e storica McLaren ad alimentazione 100% elettrica che non dovrebbe arrivare prima del 2025. E che a questo punto potrebbe proporsi come alternativa della Lotus Evija e delle tante altre hypercar a batteria in arrivo, inclusa quella di Pagani. E non solo, perché come abbiamo visto sta arrivando anche la prima supercar a idrogeno).

Fotogallery: Lotus Evija, la supercar elettrica Made in Hethel

Inoltre, per lo sviluppo e la realizzazione dei nuovi modelli il CEO di McLaren ha confermato che almeno il 60% dei componenti verrà prodotto direttamente nel Regno Unito tra cui i cambi che, fino ad oggi, venivano acquistati in Italia.

Batterie per tutti

Se la strategia futura del marchio inglese sembra essere chiara, a questo punto ci si chiede che faranno le altre Case che si concentrano su auto di lusso e ad alte prestazioni. Di Lotus già sappiamo: il domani a Gaydon sarà elettrico.

In Inghilterra la mobilità ecosostenibile è quasi imposta da un Governo che vuole vietare la vendita di auto a motore termico in tempi brevissimi. Però, tra le Case britanniche, c'è anche chi va controcorrente. Più per necessità che per volontà, a dire il vero. Aston Martin, che non naviga in acque tranquille, a inizio 2020 si è vista costretta ad interrompere lo sviluppo della Rapid E per gli eccessivi costi.

Lamborghini Sian

Italia protagonista

E in Italia? Ferrari sta lavorando su un'auto completamente elettrica da presentare nei prossimi anni anni (si attende che la tecnologia sulle batterie faccia i passi avanti necessari, come aveva affermato Louis Camilleri). 

L'elettrico arriverà anche a Sant'Agata Bolognese. Notizie certe non ce ne sono, ma le tante concept a basso impatto ambientale fanno intuire che il futuro sarà a zero emissioni anche per la Lamborghini. Ma non sappiamo come e quando. Invece Maserati, altro brand iconico della Motor Valley, il debutto della prima elettrica è più imminente.

E come abbiamo visto, l'Italia ha tutte le carte in regola per diventare il centro del mondo per lo sviluppo delle auto elettriche sportive. Un'opportunità da non perdere.