La transizione ecologica procede a ritmo serrato, ma c’è sempre un ostacolo che minaccia di rallentare il cammino: le materie prime critiche, che serviranno in gran quantità nei prossimi anni per soddisfare la domanda di auto elettriche e altre tecnologie green. Ma i minerali rischiano di scarseggiare.

L’ultimo a mandare un segnalo di avvertimento è Socrates Economou, numero uno del trading di nichel e cobalto di Trafigura, una delle big più importanti del settore: “La nostra stima è che avremo bisogno del doppio della fornitura di cobalto entro il 2030”. Il tutto anche se è evidente che lo sviluppo delle batterie vada sempre di più verso una riduzione del suo impiego.

Occhio all'offerta

Uomo chiave della società, Economou è intervenuto durante una conferenza online ospitata dal Financial Times, dove ha aggiunto che le forniture di cobalto cosiddetto artigianale dalla Repubblica Democratica del Congo raggiungeranno quest’anno le 10.000 tonnellate. Si tratta di un drastico calo rispetto alle 20.000 t del 2019, ultimo anno prima degli effetti pandemici. E sullo scivolone potrebbero pesare un parte anche le possibili decisioni locali sulle esportazioni.

Cobalto

Il suo allarme si aggiunge a quello lanciato un mese fa dall’Agenzia internazionale dell’energia.
Nel suo rapporto “The Role of Critical Minerals in Clean Energy Transitions”, la Iea aveva spiegato che gli impegni dei Governi di tutto il mondo non sono sufficienti per evitare “colli di bottiglia” in un settore, quello della transizione energetica, dove le tecnologie, come pale eoliche e vetture a batteria, richiederanno una quantità di minerali che nel 2040 sarà in media sei volte superiore rispetto a oggi.

Intanto diventa sostenibile

Non è un caso che i prezzi di tutte le materie prime siano aumentati, tanto da preoccupare persino la politica italiana, che ieri ha visto la presentazione di un’interrogazione parlamentare ad hoc per chiedere al Governo come agirà.

Nel frattempo, le iniziative per rendere più sostenibili le estrazioni non mancano. Da un lato, l’Entreprise generale du cobalt (Egc) ha acquisito il monopolio di Stato sull’acquisto del cobalto estratto a mano, con l'intento di normare in modo molto più stringente le attività. Dall’altro, diversi colossi minerari si sono impegnati a rendere tracciabili le operazioni attraverso il sistema della blockchain. Così la sostenibilità anche sociale delle energie del futuro potrà essere totale, e certificata.