La Tesla Model 2, come molti cominciano a chiamare la baby Tesla, è in arrivo. A quanto pare potrebbe entrare in commercio addirittura già nel 2023. Lo dice Autocar, che per primo ha dato una notizia di quelle che fanno tremare il mercato. L’auto, infatti, negli Stati Uniti avrà un prezzo intorno ai 25.000 dollari, che al cambio sono circa 18.000 euro. 

Ora, anche considerando una diversa tassazione e il fatto che nel Vecchio Continente le auto americane tendono a costare di più a prescindere, la piccola di Palo Alto resterebbe con ogni probabilità nell'intorno dei 25-30.000 euro, inserendosi poco al di sotto della sua rivale designata: la Volkswagen ID.3. 

Tutto merito delle 4680

L’auto, come detto in passato, dovrebbe sfruttare buona parte della componentistica della Model 3 ma grazie ai progressi costruttivi e sulle batterie promette di abbattere drasticamente i costi di produzione.

Tutto ruoterà intorno alle ormai celebri celle 4680, che secondo la Casa permetteranno di avere batterie con costi quasi dimezzati rispetto alle attuali, scendendo sotto la fatidica soglia dei 100 dollari per kWh. Il tutto promettendo fino al 16% in più di autonomia a pari capacità. Secondo le stime con un pacco da 50 kWh il nuovo modello entry level di Tesla arrivare a percorrere con una sola ricarica circa 400 km.

Tesla: Elon Musk presenta le 4680 durante il Battery Day

Nodi da sciogliere

La Tesla da 25.000 dollari è spesso chiamata Model 2, ma la Casa non si è mai sbilanciata sul nome che darà alla "piccola". Per ora non si sa neanche se l’auto sarà progettata da Tesla China, che sta effettivamente lavorando a una vettura economica da vendere su quel mercato, o se arriverà invece dagli Stati Uniti e sarà poi venduta in America e in Europa.

Per il momento è difficile scoprire di più sul progetto. A ben vedere, infatti, Elon Musk e soci devono ancora chiarire parecchi dettagli anche sui modelli più prossimi all’arrivo, dal Cybertruck alla Roadster, passando per il camion Semi, che potrebbe aver subito una battuta d'arresto con l'addio del numero uno del progetto

C’è poi un ulteriore problema, e riguarda la capacità produttiva. Tesla, allo stato attuale, fatica a evadere tutti gli ordini ricevuti. E i problemi con la Gigafactory Berlino non aiutano. Se vuole realizzare un’auto di ancor più larga diffusione, dovrà prima ragionare su come organizzare la produzione e la logistica. Sia dal punto di vista delle fabbriche, che dal punto di vista dei metodi.