In Germania viene già definita una pietra miliare per l’espansione della mobilità sostenibile. E non può essere considerato diversamente il traguardo di 1 milione di auto elettrificate su strada che il Paese taglierà questo mese.
L’annuncio è arrivato da Peter Altmaier, ministro dell’Economia, sulle pagine del quotidiano locale Der Tagesspiegel. L’obiettivo, “che tutti consideravano irraggiungibile”, era stato fissato in realtà per il 2020. Complice anche la pandemia, ha subito però qualche ritardo: Ma “solo di sei mesi”, ricorda fieramente Altmaier.
Bonus e colonnine le chiavi
A chi va il merito di questo successo? Prima di tutto agli incentivi all'acquisto. Lanciati nel giugno 2016, finora hanno aiutato gli automobilisti a comprare più di 530.000 veicoli alla spina con una somma complessiva di circa 2,1 miliardi di euro. “E nella prima metà del 2021 – ha spiegato ancora il ministro tedesco dell’Economia – sono stati utilizzati più bonus di tutto l’anno precedente, per un totale di 1,25 miliardi di euro”.
Circa la metà delle auto finanziate nel 2020, con un prezzo di listino non superiore a 40.000 euro, è full electric (con un bonus fino a 9.000 euro), mentre l’altro 50% è rappresentato dalle ibride plug-in (6.750 euro).
Poi, ci sono i piani delle Case auto, tra cui BMW e Volkswagen, che spingono verso l’elettrificazione. Ma qualche ringraziamento va anche a Elon Musk, che con la Tesla Gigafactory a Berlino sta facendo una bella pubblicità alla mobilità sostenibile. Ultima, ma non meno importante, l’ampia diffusione delle colonnine: sono 37.705 quelle a ricarica lenta e 6.395 quelle veloci installate in Germania.
Nessun limite
I prossimi obiettivi sono i 7 milioni di vetture elettrificate in circolazione entro il 2030. O forse addirittura 10 milioni. “Un altro passo – continua Altmaier – sarà creare un mercato delle auto usate per questo tipo di veicoli. Ancora oggi non tutti i cittadini possono permettersene uno nuovo; questo non è diverso rispetto a quanto vale per i motori a combustione”.
La Germania punta anche a stimolare la produzione di batterie, creando altri 20.000 posti di lavoro. Tutte queste politiche rientrano nel piano di Berlino per “operare in modo climaticamente neutro già nel 2045”. Con 5 anni di anticipo rispetto al resto dell’Unione europea.