La Germania vuole arrivare a 15 milioni di auto elettriche in circolazione entro il 2030. Anzi, forse no. Il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, fa infatti una mezza marcia indietro e specifica che tra quelle 15 milioni di vetture si dovranno considerare anche le auto ibride. 

Intervenendo a una conferenza organizzata dalla testata economica Handelsblatt, Wissing ha dichiarato: “Vogliamo i veicoli elettrici. Naturalmente le auto ibride daranno il loro contributo”. Una correzione rilevata dalla Reuters che contraddice quanto pattuito a novembre nell’accordo della coalizione di Governo, che sul tema aveva a sua volta limato una precedente intesa. 

Una bella differenza

In prima battuta, infatti, l'obiettivo era quello di arrivare alla fine del decennio con 14 milioni di vetture elettrificate sulle strade, di cui almeno 10 milioni di full electric.

Successivamente, nell'ultima versione del patto, si è parlato di 15 milioni di auto elettriche, togliendo ogni distinzione e lasciando così intendere che il riferimento fosse solo alle BEV. Questa nuova retromarcia di Wissing adesso ha fatto imbufalire i gruppi ambientalisti tedeschi (che Elon Musk conosce bene), i quali considerano l'ibrido una soluzione non abbastanza efficace per la transizione ecologica. 

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Stefan Gelbhaar, parlamentare in forza al Partito dei Verdi, che fa parte della coalizione di governo, non ha perso tempo: “Abbiamo firmato un accordo per 15 milioni di auto completamente elettriche entro il 2030 – ha dichiarato – sono sicuro che il Ministro dei Trasporti farà presto chiarezza in merito alle recenti dichiarazioni”. La posizione della Germania è particolarmente delicata perché rappresenta il più grande mercato automobilistico d'Europa e con i numeri record che sta facendo può davvero influenzare gli altri Paesi del Vecchio Continente.

E i carburanti sintetici?

Durante il suo intervento, Wissing ha anche affrontato un altro tema delicato, quello degli e-fuel. Il Partito Liberale a cui appartiene è favorevole all’uso di carburanti sintetici per prolungare l’uso di veicoli con motore a combustione interna, ma altri gruppi di Governo non la pensano allo stesso modo.

Anche su questo aspetto il ministro è chiamato a fare chiarezza visto che ha affermato che per quanto ancora rari e costosi, gli e-fuel potrebbero essere una soluzione praticabile anche in campo automobilistico dopo che non più tardi di una settimana fa, proprio citando la scarsa reperibilità e i dispendiosi processi produttivi, li aveva bollati come soluzione praticabile solo in settori come quello della navigazione e dell’aviazione.

Cosa lo avrebbe a spinto a cambiare idea? Secondo alcuni osservatori le pesanti critiche della VDA, l’associazione tedesca delle aziende del comparto automotive, che non vorrebbe vedersi preclusa la possibilità di trovare sbocchi in questo campo.