Qualche anno fa si è iniziato a parlare di auto elettriche dotate di pannelli solari, ma i tempi non erano ancora maturi: la tecnologia non era all’altezza e la resa non garantiva la produzione di quantità di energia apprezzabili in termini di autonomia.

Con il passare del tempo le soluzioni sono decisamente migliorate e prima o poi, trovando la giusta combinazione tra prestazioni, efficienza, peso e potenza, questa soluzione potrebbe uscire dalla nicchia attuale e trovare un impiego diffuso nella mobilità a zero emissioni. E quello che si sta studiando alla Stanford University potrebbe essere decisivo.

La svolta si chiama TMD

Un gruppo di ricercatori della prestigiosa università californiana ha trovato infatti una soluzione interessante che potrebbe trasformare il sogno dell’auto alimentata dal sole in una realtà diffusa una volta per tutte. Senza nulla togliere ai lavori pionieristici di Case come Sono Motors, Aptera e Lightyear.

L'attività portata avanti a Stanford si basa sui TMD, sigla che indica i dicalcogenuri di metalli di transizione, materiali semiconduttori che possono essere prodotti in nanostrutture bidimensionali con spessore di scala atomica e che hanno proprietà elettriche, ottiche e meccaniche uniche. Ma andiamo oltre i tecnicismi.

I TMD oggetto della ricerca potrebbero arrivare a caricare la batteria in modo significativo. Nassiri Nazif, co-autore dello studio e promettente dottorando in ingegneria elettrica, dice: “Immaginate un drone rivestito di un pannello solare dello spessore 15 volte inferiore a quello di un foglio di carta in grado di autoalimentarsi durante il volo e che non ha più necessità di fermarsi a causa della batteria scarica: questo è quanto possono promettere i TMD”.

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Lo studio analizza anche altri aspetti di questa nuova soluzione tecnica. Krishna Saraswat, che ha preso parte alla ricerca, spiega come “i pannelli fotovoltaici odierni sono realizzati al 95% in silicio, un materiale fondamentale per il fotovoltaico ma tutt’altro che perfetto. I TMD sono più leggeri, sono flessibili e, cosa altrettanto importante, sono anche più ecologici. Sono prodotti con un minor impatto ambientale, e questo è un aspetto fondamentale quando si parla di mobilità green”.

Un problema di efficienza

Però non è tutto oro quel che luccica. Per quanto i TMD siano molto promettenti, al momento hanno una capacità di conversione dell’energia solare in energia elettrica pari al 2% circa. I pannelli in silicio arrivano anche al 30%. I ricercatori della Stanford University dicono di poter arrivare presto con i loro TMD al 5,1% e di poter innalzare ulteriormente il valore.

“Pensiamo di poter aumentare questo rapporto di altre 10 volte ottimizzando i prototipi - ha detto Krishna Saraswat – dobbiamo colmare il gap con i pannelli fotovoltaici in silicio, ma possiamo farlo arrivando a rendimenti di conversione del 27% passando dagli attuali 4,4 watt per grammo a 46 watt per grammo”.

A quel punto droni, dispositivi elettronici e anche auto elettriche potrebbero effettivamente beneficiare di innovativi pannelli solari per ricaricare le batterie durante l'uso e ridurre drasticamente la necessità di fermarsi da qualche parte per ricevere energia elettrica dalla rete. 

La prima auto FV dal vivo

A proposito di auto e fotovoltaico, trovate qui sotto la nostra prova della Sono Motors Sion, che mira a essere la prima auto di massa.