Tesla si fa in tre. Nel senso che oggi sarà attuato lo split azionario per cui ogni azione sarà divisa in tre. Considerando il valore attuale del titolo, che a Wall Street viaggia poco oltre gli 890 dollari, ogni azione avrà un valore di 297 dollari.

La mossa è stata approvata durante un incontro con gli azionisti avvenuto a inizio mese. Si tratta del secondo split del titolo in due anni, messo in atto per abbassare il valore della singola azione e permettere così anche ai piccoli investitori di entrare più agevolmente nel capitale della Casa.

Lo split fa bene?

Con il nuovo frazionamento azionario secondo alcuni osservatori il titolo potrebbe tornare a crescere. Non tanto come accaduto quando si divisero le azioni per cinque (di solito il primo split è quello più “redditizio”) ma comunque c'è chi si aspetta un rinnovato ottimismo. Dan Ives, analista molto quotato a Wall Street, ha ad esempio alzato il target price passando da 333 a 360 dollari. Naturalmente, come tutte le previsioni di questo tipo, vanno prese con le molle senza lasciarsi travolgere da facili (e rischiosi) entusiasmi.

Sollevando un po' lo sguardo, si può ipotizzare che in un momento certo non dei più semplici a livello macroeconomico un eventuale ripresa di tono di Tesla potrebbe avere riflessi su tutto il comparto dell'auto elettrica. Del resto, i poderosi rialzi degli anni scorsi avevano in qualche modo spinto anche altre Case ad accelerare sulla transizione. 

Tesla Giga Shanghai
Una vista dall'alto della Gigafactory di Shanghai

Chissà che non si possa innescare nuovamente un andamento simile. Accanto alle dinamiche strettamente finanziarie, indicazioni positive per la Casa guidata da Elon Musk sono arrivate effettivamente anche per via dell’incremento della produzione della Gigafactory Shanghai.

Tra nuovi modelli e progetti

Riguardo alla produzione, Ives ha scritto: “Crediamo che nel 2023 Tesla possa arrivare a produrre e consegnare 2 milioni di auto. Questa enorme capacità produttiva permetterà alla Casa di continuare a mantenere un vantaggio rispetto alla concorrenza”.

Le stime di Ives sono addirittura conservative rispetto alle prospettive tracciate da Mr. Musk, che però come tutti sanno tende a essere piuttosto ottimiste nelle previsioni. Il boss di Tesla ha infatti dichiarato in passato che già nei primi mesi del 2023 raggiungerà una capacità produttiva che, su base annua, porterebbe l’azienda a toccare il traguardo delle 2 milioni di auto prodotte. Ma con le Gigafactory di Berlino e di Austin ancora in fase di rodaggio, nel corso del prossimo anno i volumi potrebbero a suo avviso aumentare sensibilmente, creando i presupposti per superare di slancio questo target.

Un esemplare del Tesla Cybertruck fotografato di nascosto da un dipendente

Senza dimenticare sia che nel 2023 dovrebbero finalmente essere aperte le vendite del Cybertruck e della Roadster (oltre che del Semi) e che il 30 settembre si terrà l’AI Day, durante il quale potrebbe arrivare l’annuncio dei robotaxi, del robot umanoide o di qualche altra diavoleria che sfrutta l’intelligenza artificiale.