Gli esperti lo chiamano “punto di svolta critico” ed è il momento in cui, dopo anni e anni di consolidamento, le preferenze del pubblico cambiano. Abbandonando una tecnologia più datata, i consumatori cominciano invece ad abbracciare le novità sul mercato.
È successo con televisori, forni e smartphone, ma presto potrebbe capitare anche con l’auto elettrica. Ne sono sicuri gli analisti di Bloomberg, che hanno studiato i numeri delle immatricolazioni in tutto il mondo, scoprendo che il punto di svolta ha un’identità ben precisa: il 5% delle vendite.
Bene 20 Paesi, male l’Italia
Raggiunta quella soglia, c’è il boom dell’auto elettrica. Certo, la percentuale varia leggermente da regione a regione, in base a disponibilità delle colonnine di ricarica e scetticismo ed esigenze specifiche degli automobilisti. Ma, raggiunto il punto di svolta critico, le immatricolazioni accelerano, fino a quintuplicare in 4 anni, passando dal 5% al 25%.

Le colonnine di ricarica sono un elemento fondamentale per raggiungere il punto di svolta critico
Sono più di 20 gli Stati oltre la soglia, con Australia, Canada, Spagna, Tailandia e Ungheria a essersi appena iscritti alla lista. Un elenco che comprendeva già Cina, Stati Uniti e buona parte dell’Europa occidentale. Non però l’Italia, ferma al 3,7% del 2022.
Occhio all’India
A candidarsi per un altro posto c’è ora l’India, il terzo mercato dell’auto al mondo, forte non solo dell’interesse di Tesla e altri Costruttori a creare un mercato fiorente, ma anche di un bel 3% del market share nello scorso trimestre; cifra che rappresenta il doppio rispetto a soli 6 mesi prima.
Raggiunti certi risultati, il tasso di crescita va però rallentando in base a saturazione del mercato e resistenze dei nostalgici. Basta guardare in Norvegia, dove i numeri hanno prima sforato l’80% e poi faticato a diventare ancora più grandi. Intanto, però, il punto di svolta globale si avvicina.
Fonte: Bloomberg