La britannica Altilium Metals, in collaborazione con l’Università di Plymouth, ha messo a punto una nuova procedura per l’estrazione di litio, cobalto, nichel e manganese dalle batterie agli ioni di litio delle auto elettriche, nell'ambito delle ricerche per rendere la produzione di nuove batterie più sostenibile e ridurre l'impatto ambientale e i costi dell'estrazione di materie prime.

Il processo in questione è tanto semplice a descriversi quanto complesso a realizzarsi: l’elettrodo esausto viene infatti "filtrato" tramite immersione in un acido che permette la separazione dei metalli per precipitazione selettiva e l’estrazione della grafite come solido purificato.

Pronti per la produzione

Il prodotto finale di questa procedura è una combinazione di litio e altri metalli già vendibile alle aziende che costruiscono batterie.

Il costo è in realtà superiore del 30% rispetto ai metalli puri. Questi ultimi infatti devono ancora essere trattati e lavorati mentre quelli riciclati sono già pronti all’uso.

Un mercato in espansione

Le stime affermano che il valore della filiera produttiva delle batterie per le auto elettriche nel Regno Unito crescerà fino a 12 miliardi di sterline già entro il 2025. Anche a fronte di questo dato si stima che Paese di qui al 2040 potrebbe aver bisogno di almeno sette gigafactory su tutto il territorio nazionale.

La prima è stata aperta nel Northumberland e presto potrebbe essercene una seconda visto che di recente Nissan ha annunciato l'impegno a produrre batterie per EV e un nuovo modello di auto elettrica nel suo stabilimento di Sunderland, con un investimento complessivo attorno al miliardo di sterline.

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Le ambizioni di Altilium 

Per cavalcare questo fenomeno, Altilium sta già lavorando a uno stabilimento pilota che dovrebbe iniziare i lavori a metà del 2022. Se il progetto andrà in porto, sarà il primo esempio di riciclo di batterie a fini commerciali nonché una nuova area di business in cui attirare investimenti. I target sono in effetti già molto alti: ci si aspetta che non meno di 20.000 batterie possano essere processate ogni anno per estrarre i metalli da riciclare.

Le ambizioni di Altilium però non si fermano qui: l’azienda ha dichiarato di voler installare uno stabilimento per riciclare i metalli in tutte le gigafactory che verranno costruite in UK entro il 2040.

Christian Marston, Chief Scientist di Altilium Metals Ltd, ha sottolineato che: "Questa tecnologia,  sviluppata partendo dalla nostra attività di estrazione di minerali grezzi e di riciclo degli scarti minerari, offre un alto livello di efficienza, perché permette di salvare l’80% del valore della batteria. In più, sarà possibile recuperare componenti non-metalliche di alto valore come la grafite generando un vantaggio competitivo, vista la tendenza generale a produrre batterie con quantità sempre minori di elementi metallici.”

Il contributo dell’Università

Al progetto ha collaborato come detto l’Università di Plymouth. Lee Durndell, uno dei docenti dell’Università nonché coordinatore del lavoro congiunto con Altilium, ha dichiarato:

“Per raggiungere l’azzeramento delle emissioni nel contesto del settore automotive e dell’industria chimica è fondamentale sviluppare un’economia circolare. Il nostro progetto mira a minimizzare la richiesta di materie prime fondamentali importate dai siti estrattivi in alto mare e al contempo a far fronte all’espansione rapida della mobilità elettrica".

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