Tesla non fa solo auto elettriche. Anzi, secondo Elon Musk, fa tante altre cose e, di contorno a quelle, anche auto elettriche. Andando oltre le estremizzazioni del suo ceo, un po’ avvezzo alle provocazioni, la Casa americana è in effetti impegnata su tanti fronti legati alla transizione ecologica e mira a costruire un ventaglio completo di prodotti e servizi a tema “green”.
L’obiettivo ultimo dell’azienda, in effetti, non è quello di vendere auto a zero emissioni, bensì di contribuire a migliorare le condizioni di salute del nostro pianeta e garantire un futuro al genere umano, anche fuori dalla Terra. Sì, ma come? Scopriamolo in occasione dei 20 anni della Casa, nata il 1° luglio 2003.
I solar roof e i Powerwall
Tesla, prima di tutto, lavora su sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili e su impianti di accumulo che consentono ai privati di diventare indipendenti dalla rete e sfruttare solo il solare per soddisfare i proprio fabbisogno di elettricità.
Tesla Powerwall installato in una casa
La Casa, per ora solo negli USA, in Canada e pochi altri mercati, vende i famosi Solar Roof, tegole fotovoltaiche che producono energia. In alternativa fornisce anche pannelli solari tradizionali che, sul sito ufficiale, sono definiti “i meno costosi d’America”. Parlando di fotovoltaico, Tesla produce e vende anche i Powerwall, batterie stazionarie da 13,5 kWh che possono essere installate nelle abitazioni. In mezzo, inverter e componentistica ausiliaria che consente di creare un circuito completo per alimentare una casa.
I Megapack
Restando sugli impianti di accumulo dell’energia, Tesla realizza anche i Megapack, batterie stazionarie di enormi dimensioni, prodotte in uno stabilimento apposito (a Lathorp, in California) e utilizzati presso impianti eolici o fotovoltaici.
Tesla Megapack installati presso un sistema di produzione di energia con turbine eoliche e pannelli fotovoltaici
Costano circa 1 milione di euro l’uno e hanno una capacità di 3 MWh ciascuno. Sono solitamente montati in serie e consentono di accumulare enormi quantità di energia. In Europa, e più precisamente nel Regno Unito, è stato realizzato l’impianto più grande del Vecchio Continente, con una capacità di 196 MWh.
I servizi
Tesla, sempre parlando di alcuni mercati, offre anche una serie di servizi. Per esempio, ha una compagnia di assicurazione per le proprie auto. Offre polizze a prezzi convenienti e promette una migliore gestione dei contratti, potendo contare su una profonda conoscenza delle vetture assicurate e delle tecnologie di cui dispongono.
Tornando alle rinnovabili, la Casa ha anche realizzato una piattaforma di vendita dell’energia prodotta in eccesso. Si chiama Autobidder, è sviluppato da Tesla Energy e consente di realizzare una sorta di centrale elettrica diffusa che mette in contatto tutti coloro che producono energia con i loro impianti (domestici ma anche industriali) e che la vogliono rivendere alla rete.
La rete di ricarica
E poi, non dimentichiamoci, Tesla è l'azienda che ha realizzato la più grande infrastruttura di ricarica al mondo. Fino a poco fa utilizzata solo per le sue auto elettriche, ora la rete Supercharger è aperta anche alle vetture di altri Costruttori.
Due Tesla in carica presso una stazione Supercharger
Questo, a prescindere da tutto, significa avere un'enorme opportunità di guadagno. Solo grazie alla vendita di "ricariche", la Casa incasserà miliardi di dollari all'anno.
Il robot umanoide
Uno dei prodotti su cui Tesla sta investendo di più negli ultimi tempi si chiama Optimus. Conosciuto anche come Tesla Bot, è un robot umanoide che sfrutta tante componenti e l'intelligenza artificiale che la Casa ha sviluppato per le sue auto elettriche.
Optimus arriverà nei prossimi anni e promette di sostituirsi all'uomo nello svolgimento di lavori noiosi, pericolosi o di fatica. Elon Musk prevede che, in futuro, la domanda di questo tipo di robot arriverà a 10 miliardi di unità o, addirittura, a 20 miliardi.
Uno dei momenti della presentazione del Tesla Bot
Le altre società di Elon Musk
Non sono tante le Case che possono vantare un numero così elevato di attività. Eppure, Elon Musk non sembra averne abbastanza e, oltre a Tesla, ha anche numerose altre aziende da guidare. SpaceX, che si occupa di esplorazione spaziale e, con la controllata Starlink, di connessione internet via satellite e The Boring Company, che si sta cimentando nella costruzione di tunnel che consentano di attraversare velocemente una città da un capo all’altro senza restare imbottigliati nel traffico.
Poi c’è Neuralink, che studia tecnologie applicate al cervello e al sistema nervoso per curare malattie degenerative e consentire alle persone di riprendere l’uso di parti del loro corpo afflitte da paralisi. Infine, ultima solo in ordine di tempo, c’è Twitter, acquistata per 44 miliardi di dollari. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.