La Cina è di gran lunga il principale produttore di batterie al mondo. Dietro ci sono altri Paesi asiatici come la Corea e il Giappone e poi si inserisce il Nord America, che sta attirando parecchi capitali dall’estero. E l’Europa? Il Vecchio Continente da anni spinge per diventare indipendente e ora, dopo una fase di stallo, potrebbe effettivamente fare un salto in avanti.
Tanti sono infatti i progetti avviati per la costruzione di Gigafactory. Vediamo cosa sta succedendo stato per stato all’interno del territorio comunitario (più Regno Unito).
La spinta da Nord
Primi per quote di mercato di auto a zero emissioni, i Paesi scandinavi spiccano anche per numero di progetti legati alla produzione di batterie. In Svezia, per esempio, dal 2021 è in funzione la fabbrica di Northvolt, situata a Skelleftea. Lavora con metodi ad alta sostenibilità e prevede di arrivare nel 2025 a una produzione di 40 GWh.
La Finlandia si unirà presto alla Svezia con un impianto situato a Kotka. Sarà pronto entro un anno e sarà gestito dal gruppo Minerals. Da decidere ancora quanto sarà grande: la produzione varierà tra i 27 e i 40 GWh all’anno. Anche in Norvegia si lavora per iniziare a produrre batterie. Ci sono ben 4 impianti in programma: Arendal e Haugaland, da 32 e 10 GWh, saranno messi in funzione entro la fine del 2024; Mo-I-Rana, da 83 GWh, atteso per il 2028; Trondheim, che inizierà la produzione nel 2026 e che nel 2030 arriverà a 40 GWh circa.

Volvo e Northvolt insieme per un centro di ricerca sulle batterie
La Germania non sta a guardare
Passando all’Europa centrale, la Germania fa da capofila con 3 fabbriche già in funzione e 5 in costruzione. Del primo gruppo fanno parte il sito di Dobeln, di proprietà di Swiss Blackstone Resources, che è attivo dal 2021 e che tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo arriverà a 5 GWh, il sito di Erfurt, di CATL, che dovrebbe arrivare a breve a 14 GWh, e il sito di Ludwigsfelde, finanziato da Microvast, che vuole arrivare a 6 GWh.
Restando su suolo tedesco, Northvolt investirà dai 3 ai 5 miliardi di euro per una Gigafactory che sorgerà a Heide. La cinese Svolt, invece, punta a costruire addirittura 2 fabbriche, una a Lauchhammer e una a Uberherrn. Dovrebbero iniziare a produrre tra fine anno e il 2025. Anche le Case automobilistiche si impegnano in prima persona in Germania: Volkswagen a Salzgitter, che dal 2025 sfornerà batterie per 40 GWh all’anno, e Stellantis-Mercedes, che con ACC stanno costruendo una Gigafactory da 40 GWh a Kaiserslautern che sarà attiva nel 2025.

Produzione di batterie nella fabbrica VOlkswagen di Salzgitter
Tra Francia e Spagna
In Francia c’è uno stabilimento della Blue Solutions (legata a Bollore) con sede a Quimper che è stato inaugurato addirittura nel 2013 e che produce batterie per 1,5 GWh all’anno. Presto nel Paese transalpino ne arriveranno altri due. Il primo, voluto dalla cinese Envision, sorgerà a Douai (9 GWh all’anno nel 2024; 24 GWh all’anno nel 2030). Il secondo, sempre di quella ACC a cui sono legate Stellantis e Mercedes, già costruito a Douvrin, inizierà a produrre batterie tra pochi mesi (40 GWh all’anno). A Dunkirk, infine, sorgeranno 2 nuove Gigafactory, una di ProLogium e una di Verkor.
Tra i Paesi più attivi c’è la Spagna, che sfrutta la presenza di Volkswagen (attraverso i marchi Seat e Cupra) per creare un vero e proprio distretto dell’auto elettrica. Nel Paese elvetico sorgeranno 4 Gigafactory: Basquevolt costruirà nei Paesi Baschi un impianto da 10 GWh che sarà pronto nel 2027; Envision ha già un accordo per la costruzione di una fabbrica da 30 GWh a Navalmoral De La Mata; Volkswagen stessa ha investito 10 miliardi per la costruzione di un impianto da 40 GWh che sarà pronta nel 2026; InBat, infine, ha giù firmato un contratto per la creazione di una fabbrica da 32 GWh a Valladolid.

In Spagna il Gruppo VW costruirà le elettriche compatte da meno di 25.000 euro come la Cupra UrbanRebel
Restando nella penisola iberica, in Portogallo la China Aviation Lithium Battery Technology (CALB) costruirà a Sines una fabbrica che nel 2025 produrrà batterie per 15 GWh e che nel 2028 arriverà a 45 GWh. Progetti per la costruzione di alcune Gigafactory sono presenti anche in Belgio e Svizzera. In Belgio – a Seneffe-Manage - Avesta Battery and Energy Engineering avrà un impianto da 3 GWh entro la fine del decennio, mentre in Svizzera, a Fraunefeld, sempre nel 2030 sarà operativo un sito da 7,6 GWh di SCB.
L’Italia c’è
Anche l’Italia vuole le sue Gigafactory. Per ora ne ha tre, tutte ancora sulla carta. A Scarmagno potrebbe sorgere un grosso impianto voluto da Italvolt, che ha scelto di riqualificare l’ex fabbrica Olivetti. Dovrebbe essere operativo nel 2024 e arrivare a 45 GWh di capacità, ma il progetto sembra arrivato a un binario morto per una serie di problemi di difficile soluzione.
Oltre alla fabbrica piemontese, il Belpaese punta ad avere un impianto a Teverola, in provincia di Caserta, che ha già avviato la produzione pilota e che, grazie a FAAM, arriverà a 8 GWh all’anno entro il 2024. ACC, infine, spenderà oltre 2 miliardi di euro per una Gigafactory a Termoli, in Abruzzo. Aprirà i battenti nel 2026 e nel 2030 arriverà a 40 GWh di capacità annua.

Il render dello stabilimento Italvolt in provincia di Torino
I Paesi emergenti
Tra i Paesi emergenti, l’Ungheria si sta conquistando un posto al sole. Tanti sono i progetti nel Paese, che ha già attiva una fabbrica Samsung a Goed che nel 2028 arriverà a produrre 30 GWh all’anno. Tra gli impianti pianificati ci sono quelli di CATL e EVE Power. Le due aziende cinesi costruiranno 2 fabbriche a Debrecen, la prima da 100 GWh e la seconda da 28 GWh.
Anche la Polonia ha la sua Gigafactory, si trova a Wroclaw ed è di proprietà di LG Chem. Ha avviato la produzione nel 2017 e vuole arrivare alla capacità monstre di 115 GWh nel 2025. E lo stesso fa la Repubblica Ceca, con una fabbrica da 15 GWh aperta a Hornì Suchà.
Guardando a Est, ci sono poi Gigafactory programma in Lettonia, e più precisamente a Riga, dove Anodox dovrebbe aver già avviato la preproduzione di batterie, in Serbia, con Eleven ES e InoBat che hanno in mente due stabilimenti da 48 GWh e 32 GWh, in Slovacchia, a Bratislava, InoBat è pronta a partire entro l’anno con la produzione di batterie da 45 GWh, e in Repubblica Ceca.
Oltre i confini comunitari c’è poi il Regno Unito, dove dopo i problemi di Britishvolt il settore delle batterie si espanderà grazie all’impegno di Tata, che ha scelto proprio l’Inghilterra per la costruzione di un impianto da 40 GWh che rifornirà le fabbriche di Jaguar e Land Rover e la cui attività inizierà nel 2026.