Sono trent’anni che il mercato delle batterie agli ioni di litio è in costante espansione. Prima per il crescente numero di elettrodomestici e adesso, oltre a quello, per la crescita del settore delle auto elettriche, già ripartita dopo la frenata-Covid.
Proprio la mobilità elettrica ha fatto da principale volano per il comparto, che 10 anni fa valeva un decimo di quanto vale oggi e che è raddoppiato negli ultimi cinque. Ma nel 2020, per la prima volta dagli Anni ’80 del secolo scorso, la richiesta di batterie subirà un rallentamento. Un arresto della transizione energetica o solo un impatto contingente del Coronavirus?
Ombre anche sul 2021
Si calcola che l’anno corrente farà registrare un -14% rispetto alla domanda del 2019, che chiuse con un ottimo +22% rispetto al 2018.
Gli effetti negativi del Coronavirus si trascineranno anche nel 2021, anno in cui la domanda tornerà ad avere segno positivo ma in cui la crescita sarà inferiore alle previsioni proprio per la pandemia.
Ma nel lungo termine...
L’arresto del 2020 è letto dagli analisti come un caso isolato. Salvo altri imprevisti, infatti, c’è ancora una generalizzata fiducia, con previsioni di crescita esponenziale condivise tra tutti i principali soggetti coinvolti, dalle Case automobilistiche ai produttori di batterie come CATL e LG Chem alle industrie che si occupano dell’estrazione delle materie prime. Lo dimostrano anche le stime di Bloomberg del grafico sottostante.
Se da una parte si sono riviste al ribasso le stime sulla produzione 2020, dall’altro si è consapevoli che le tante innovazioni tecnologiche all’orizzonte, dalle batterie da oltre un milione di miglia annunciate ormai da più di un soggetto (, SVolt e CATL, tanto per fare qualche esempio) a quella senza cobalto della Model 3 cinese, permetteranno da qui a poco di aumentare le prestazioni delle celle agli ioni di litio e di abbattere i costi.
Anche ben al di sotto dei 100 dollari per kWh a cui si punta oggi, come si intuisce dallo studio Bloomberg sottostante, con vantaggi per tutti.
Un rinascimento green
Addirittura, si pensa che il superamento del dramma Coronavirus possa in qualche modo avere riflessi positivi sulla crescita della mobilità elettrica e, di riflesso, sulla produzione di batterie.
Proprio per rilanciare l’economia, infatti, tanti Stati, come la Francia o la Germania, hanno deciso di investire ingenti somme di denaro pubblico sulle zero emissioni (stiamo parlando di miliardi e miliardi di euro).
Gli investimenti non mancano
Senza dimenticare gli investimenti privati che continuano ad essere stanziati e che hanno visto l'Europa avviare una poderosa rimonta sulla Cina. Volkswagen, ad esempio, ha messo altri 200 milioni di euro nel progetto QuantumScape, startup fondata da ex ricercatori della Stanford University che si occupa di batterie allo stato solido.
E poi Tesla che in questi mesi sta definendo collaborazioni e strategie per garantirsi batterie a sufficienza di fronte a volumi produttivi maggiori, con il progetto Roadrunner che come abbiamo visto ormai ha sempre meno segreti.
Infine, come dimostra il ribollire dell'innovazione nel settore che potete vedere qui sotto, il processo di innovazione non verrà scalfito.