Stavolta è il numero uno di Volkswagen in persona a citare con termini lusinghieri l’operato di Elon Musk, protagonista nelle ultime ore di furenti polemiche per lo scambio di tweet con l'ex presidente della Bolivia. Herbert Diess, infatti, ha scritto su LinkedIn (in risposta all’analista tedesco Ferdinand Dudenhoeffer) che “tra 5 o 10 anni la più importante azienda al mondo sarà una che opera in servizi legati alla mobilità. E poco importa se si chiamerà Tesla, Apple o Volkswagen”.

Ma da dove arriva questa considerazione? Semplice, dal fatto che, sempre per citare Diess, Tesla ha consegnato più auto del previsto anche durante i difficilissimi mesi del lockdown, ottenendo un risultato che molti ritenevano "impossibile da raggiungere"

L'importanza dell'innovazione

Di tutti i marchi del gruppo tedesco, invece, solo Porsche non ha chiuso il secondo trimestre del 2020 in rosso. Ma se da una parte la Casa di Zuffenhausen ha tenuto botta per la nicchia di mercato che occupa con la propria gamma, riservata quasi esclusivamente ad una clientela che ha risentito meno di altre delle conseguenze della pandemia, Tesla ha potuto segnare un trimestre da record per i processi innovativi con cui gestisce acquisti e consegne delle auto, che abbiamo documentato nelle scorse settimane.

Porsche Taycan 4S

Musk, insomma, non produce solo auto elettriche (e ormai lo sappiamo bene). Ma propone un concetto nuovo di mobilità che si discosta dagli schemi tradizionali dell’industria automobilistica e impone nuovi standard a vari livelli, compresi quelli del processo di vendita, appunto. Ma anche, solo per fare degli esempi, impianti fotovoltaici domestici e di servizi di produzione e compravendita di energia come Autobidder (e tralasciamo volutamente l'estemporanea avventura nella moda con i "polemici" shorts andati a ruba).

Il termometro della Borsa

Il fatto che il modus operandi di Musk e soci sia apprezzato a livello globale lo dimostra la crescita record in Borsa, dove le azioni Tesla hanno quadruplicato il valore in pochi mesi trasformando la Casa di Palo Alto nell’azienda automobilistica a più alta capitalizzazione davanti a colossi come Volkswagen o Toyota.

Che il concetto di mobilità sia in veloce trasformazione in Volkswagen lo sanno bene. Con un piano di investimento da 30 miliardi di euro in 5 anni per sostenere la diffusione di auto a zero emissioni, la Casa di Wolfsburg è tra le più attive quando si parla di transizione energetica.

Tesla Supercharger

Il Coronavirus (insieme a qualche problemino di software) ha rallentato un po' l’arrivo della ID.3, che si appresta ora a raggiungere le concessionarie. Da oggi in avanti anche il nome di VW sarà sempre più facilmente associato a quello di auto a zero emissioni, anche in vista di auto come la prossima ID.4 (di cui sono già sfuggite le immagini) e la successiva ID.1.

Per ora però il mercato è ancora in fase di studio e la Casa, che aveva puntato ai 220 miliardi di dollari di capitalizzazione entro lo scorso anno, deve ancora toccare l’obiettivo. Insomma, il concetto che Volkswagen da costruttore sta diventando una moderna azienda di servizi di mobilità deve ancora passare del tutto, ma il lavoro più difficile probabilmente è già stato fatto.