Con l’addio ai motori endotermici fissato al 2030, ora il Regno Unito deve sviluppare tecnologie utili all’elettrificazione. E fra queste non possono mancare le batterie allo stato solido. Più veloci da ricaricare e con maggiore densità energetica rispetto alle controparti agli ioni di litio, questi accumulatori promettono di essere la svolta per le auto elettriche.

Ecco perché in UK è appena nato un consorzio che proprio in questo campo ha intenzione di cimentarsi. Sono sette le organizzazioni che hanno firmato il memorandum d’intesa che darà vita alla nuova alleanza: Johnson Matthey, Faraday Institution, Britishvolt, l’Università di Oxford, UK Battery Industrialization Centre, Emerson & Renwick e l’Università di Warwick.

Mercato in crescita

L’idea, fanno sapere, è unire le forze per “produrre celle utilizzando tecniche altamente scalabili, che superano l’economicità e le prestazioni ottenute altrove”. I fondatori hanno già pensato a un progetto preliminare per sviluppare i prototipi e adesso vanno a caccia di finanziatori.

Le sette alleate scrivono però che, all’inizio, i risultati toccheranno soprattutto “l’elettronica di consumo, le applicazioni automobilistiche di nicchia e il settore aerospaziale senza pilota”. Solo dopo potranno “essere utilizzati nei mercati più ampi dei veicoli elettrici”.

Blackstone Resources: in arrivo la batteria allo stato solido stampata in 3D

La Faraday Institution prevede comunque che, nel 2030, le batterie allo stato solido occuperanno il 7% del mercato per l’elettronica di consumo e il 4% per veicoli elettrici. Sempre per la fine del decennio, i ricavi dovrebbero raggiungere gli 8 miliardi di dollari, per poi crescere esponenzialmente fino almeno al 2040.

Piacciono a tutti

Intanto, diverse Case stanno accelerando su questa tecnologia: da Volkswagen, che lancerà una produzione pilota entro quest’anno grazie all’aiuto di QuantumScape, a Stellantis, che ha dato ampio spazio alle batterie solide nella sua strategia di elettrificazione. Senza dimenticare Ford e BMW.