Un altro colpo alle emissioni, in nome di una mobilità più sostenibile. Lo fa il costruttore cinese Geely, tra i più conosciuti fuori dal Dragone grazie ad alcuni importanti investimenti all’estero, come quello nella svedese Volvo.
La nuova politica aziendale punta a portare le auto elettriche e ibride plug-in al 50% delle vendite totali già nel 2023. Un bel balzo in avanti rispetto al 30% o poco più raggiunto nella (finora breve) seconda metà di quest’anno.
Da dove si parte
Se si considera poi che nel primo trimestre le vetture alla spina immatricolate erano 1 su 5, il target della Casa si dimostra ancora più ambizioso. Eppure il ceo Jerry Gan ci crede, tanto da aver annunciato l’obiettivo ai giornalisti durante un evento online andato in scena giovedì.
A dare fiducia al numero uno del costruttore è la costante crescita delle vendite di auto elettriche e ibride plug-in, aumentate quest’anno di quasi 4 volte, contro un crollo delle vetture a combustione pari al 20%. Ma gli ostacoli lungo la strada non mancano.
Ma non sarà facile
Anche Geely deve fare i conti con la crisi e l’impennata dei costi delle materie prime che sta colpendo tutto il mondo. Aggiungeteci le severissime (e discusse) politiche di Pechino per contenere i contagi da Covid e avrete la tempesta perfetta per l’industria dell’auto e non solo.
Tra le zone più colpite dalla recrudescenza della pandemia c’è stata l’area di Shanghai, che ha costretto persino una Casa come Tesla a chiudere la propria gigafactory per circa 20 giorni, salvo poi trovare una soluzione per rimettere in moto i macchinari. E problemi di questo tipo si faranno sentire almeno fino alla fine del 2022.
Fonte: Reuters