Non contenta di aver smontato la batteria della Ioniq 5 per guardare come era fatta all'interno, la coreana Bastro Power Station ha preso un singolo modulo per analizzarlo da vicino. 

Guardando la batteria del crossover elettrico di Hyundai si nota come all'interno abbia 30 moduli identici (ma il numero cambia in base alla capacità totale che si vuole raggiungere). Ciascuno di questi moduli è composto da 12 celle pouch da 2,4 kWh dalla caratteristica forma a sacchetto. 

Una chimica NCM

Si sa che le celle sono realizzate dalla coreana SK Innovation e che hanno una composizione nichel-cobalto-manganese a forte percentuale di nichel. Le celle NCM sono poi assemblate da Hyundai Mobis, sussidiaria di Hyundai Motor Group, che le abbina per dare forma ai singoli moduli. 

Le celle sono disposte in sei coppie con una parete in metallo tra ciascuna coppia che serve per catturare il calore e indirizzarlo verso il basso, dove si trova il sistema di raffreddamento. Secondo quanto affermato dalla Bastro, le celle sono state alloggiate in questo modo anche per rendere più semplici gli eventuali interventi di sostituzione e di riparazione.  

Un'architettura datata

Per quanto la batteria della Ioniq 5 (qui la nostra prova completa) sia estremamente moderna, grazie anche all'adozione di un'architettura a 800 Volt che garantisce ricariche lampo fino a 350 kW, la struttura interna è ti tipo convenzionale, senza particolari stravolgimenti. Prevede infatti anche i moduli come elementi intermedi per lo stoccaggio di energia. 

Le caratteristiche della batteria con celle SK Innovation:

  • Sistema a 800 volt
  • Possibilità di arrivare fino a 32 moduli
  • 12 celle a sacchetto agli ioni di litio per modulo
  • 2.42 kWh di capacità per modulo, circa 200 Wh per cella
  • Batterie attualmente disponibili:
    58 kWh: 24 moduli (288 celle)
    72.6 kWh: 30 moduli (360 celle)
    77.4 kWh: 32 moduli (384 celle)
  • Ricarica da 10% a 80% in circa 15 minuti

L'alternativa su cui l'industria ha iniziato a lavorare è la struttura cosiddetta cell-to-pack in cui proprio l'assenza dei singoli moduli promette di poter aumentare la densità e le prestazioni. Quando una soluzione simile si concretizzerà, sarà probabile anche un cambio di forma delle celle, che saranno di tipo prismatico (al riguardo c'è un recente accordo che prevede questa soluzione stipulato con CATL). Il tutto, aspettando naturalmente le future batterie allo stato solido