Elon Musk ce l’ha fatta: nei giorni scorsi è diventato l’uomo più ricco del mondo. In 12 mesi è stato autore di una scalata "patrimoniale” che gli ha permesso di superare miliardari del calibro di Mark Zuckerberg, Bill Gates e, ora, anche Jeff Bezos. Mr Tesla ha battuto i fondatori di colossi come Facebook, Microsoft o Amazon e lo ha fatto cavalcando il poderoso rally del titolo della Casa di Palo Alto a Wall Street, dove ha chiuso il 2020 con un incredibile +743% (anche se qualcuno nel settore dell'auto elettrica ha fatto anche meglio).
Sarà ancora così in futuro? In questo testa a testa tutto sembra legato a chi saprà cavalcare al meglio la transizione energetica. Vediamo allora i piani di Musk e Bezos sull'auto elettrica, perché diventare l'uomo più ricco del pianeta è solo una conseguenza delle azioni intraprese dalle rispettive aziende.
Il successo di Musk
Musk, lo sappiamo, punta tutto su modelli e servizi collegati. Le iniziative in cui Tesla è protagonista sono molte, ma la forza di Musk deriva da alcuni fattori di carattere generale che gli permettono di essere in anticipo sulla concorrenza.

- La visione: Elon Musk ha creduto nell’auto elettrica per primo. Ha attraversato momenti difficilissimi ed è stato più volte sul punto di vendere un’azienda sull’orlo della bancarotta. Ma quando le vetture a zero emissioni hanno iniziato a diffondersi, Tesla, che ha saputo anticipare i tempi, è diventata la più popolare sia a livello di mercato sia a livello di opinione pubblica e di immagine.
- Il vantaggio competitivo: producendo solo auto elettriche sin dal principio, la Casa ha consolidato conoscenze che altri costruttori hanno dovuto approfondire in tempi più recenti. Tesla in questo modo ha aperto una strada che gli altri non hanno potuto far altro che seguire. E in campi strategici come le batterie, il software o le piattaforme Tesla ha mostrato di essere avanti anni. Ha prodotti migliori, o comunque tra i migliori, e questo è riconosciuto dai competitor come dagli investitori.
- Le prospettive di crescita: Tesla ha lavorato incessantemente su più fronti. Ha sviluppato una rete produttiva globale, ha firmato contratti per l’approvvigionamento di batterie da più fornitori, è attiva sia a livello di estrazione delle materie prime per la produzione delle celle sia in quello della distribuzione dell’energia elettrica. Ha la rete di ricarica più invidiata e una serie di prodotti che vanno dai powerwall ai solar roof che offrono a chi vuole un’auto elettrica un servizio completo.
Il Bezos-pensiero
Il fondatore di Amazon si è avvicinato con cautela al mondo dell'auto elettrica ma l'impegno di Bezos si è via via intensificato e ora si dipana su più più fronti, anche grazie all'Amazon Climate Pledge Fund con il quale sostiene vari progetti. Questo perché, per usare le sue stesse parole, "Amazon diventerà carbon neutral entro il 2040".

- Rivian: Bezos ha finanziato in vari modi la startup americana. Non ultimo con l'ordine di acquisto di 100.000 furgoni a batteria per le consegne dell'ultimo miglio.
- Il motore smart: il progetto è portato avanti dalla Turntide Technologies e rappresenta il futuro dei powertrain elettrici. È dotato di DNA digitale ed è in grado di tagliare la potenza massima erogata riducendo il numero di giri di rotazione e l'energia assorbita in base alle esigenze in tempo reale.
- Il riciclo delle batterie: Bezos ha deciso di finanziare anche la Redwood Materials, azienda fondata dal cofondatore di Tesla JB Straubel che si concentra sul riciclo delle batterie e sul riutilizzo degli scarti di produzione delle stesse.
- Le rinnovabili: proprio per raggiungere l'obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2040, Amazon è diventata la principale acquirente di energia proveniente da fonti rinnovabili al mondo. Per poter accedere a tutta l'energia di cui ha bisogno l'azienda ha realizzato 127 progetti eolici e solari che garantiranno 3,4 GW di potenza. Quattro parchi fotovoltaici saranno costruiti anche in Italia.

Un patrimonio gigantesco
Ma torniamo un momento al fatto che Musk sia diventato l'uomo più ricco del mondo. A inizio 2020 il suo patrimonio non superava i 35 miliardi di dollari, ma in 12 mesi la sua fortuna personale è salita di oltre 150 miliardi arrivando a 190.
Come ci è riuscito? Non si è fatto pagare lo stipendio, ma ha strappato condizioni supervantaggiose per l'acquisto di pacchetti azionari a prezzi convenienti in base ai risultati ottenuti. E così ha fatto lievitare la propria ricchezza ad una velocità mai vista prima scalando la lista dei miliardari del Bloomberg Billionaires Index.
- Elon Musk - 188 miliardi di dollari
- Jeff Bezos - 184 miliardi di dollari
- Bill Gates - 132 miliardi di dollari
- Bernard Arnault - 114 miliardi di dollari
- Mark Zuckerberg - 99,9 miliardi di dollari
- Zhong Shanshan - 93,4 miliardi di dollari
- Warren Buffet - 87,2 miliardi di dollari
- Larry Page - 81,5 miliardi di dollari
- Sergey Brin - 78,9 miliardi di dollari
- Larry Ellison - 78,6 miliardi di dollari