“Elon Musk is complicated”: inizia così l’intervista al numero uno di Tesla (e non solo) di Kara Swisher, autrice della fortunata serie di podcast Sway pubblicata dal New York Times. La Swisher paragona Musk a Steve Jobs o Jeff Bezos, ma spiega subito che a differenza dei due, concentratisi in prevalentemente in uno o pochi campi collegati tra loro, Musk è più eclettico, visionario e capace di saltare da un argomento all’altro (con un "metodo" che abbiamo imparato a conoscere).
In effetti durante l’intervista il fondatore di Tesla, SpaceX, Neuralink, ma anche Boring Company e un’altra manciata di società, parla davvero di tutto. Dopo i mesi frenetici in cui ha presentato nuovi modelli come il Cybertruck, il Semi o la stessa Model Y, e soprattutto dopo l'ultimo Battery Day, Musk si è preso il tempo per esporre con calma la sua visione di futuro, fatta di auto elettriche, rispetto dell’ambiente e vita nello spazio.
Le critiche al Battery Day
Partiamo proprio dalle batterie. “Quello che la gente non capisce, neanche la gente che lavora a Wall Street – ha detto Musk – è che una volta che si è messo a punto un prototipo non si ha di fronte una strada in discesa. Si sono risolti solo l’1% dei problemi che si devono affrontare in un processo di produzione di massa di una nuova tecnologia”.

Il riferimento è chiaramente alle critiche ricevute perché durante il Battery Day ha illustrato cosa cambierà in uno scenario temporale di 3 anni, senza far vedere materialmente sul palco nulla di nuovo. Musk definisce poi i prototipi come dei semplici giocattoli, mentre lui ora vuole guardare alla produzione di grandi volumi.
La sfida produttiva
Collegandosi al discorso sulla produzione di massa, Musk ha detto che essendoci 2 miliardi di veicoli al mondo, riuscire a sostituirli con altrettanti a impatto ambientale è una sfida gigantesca e si deve ripensare completamente l’industria moderna per arrivare ad avere risultati di spessore.
Per questo si deve anche accelerare l’incremento dei volumi. Non è facile, spiega Musk. Basti pensare che ci sono centinaia di startup che si cimentano nella produzione di auto elettriche ogni anno ma che nessuna riesce a diventare un produttore di massa.

Il cammino di Tesla è ancora lungo, ma nei piani c’è quello di diventare un produttore di massa entro 5 anni. In questo senso sono nate le collaborazioni con CATL, Panasonic, LG Chem e i prossimi ampliamenti di gamma, con l’arrivo di una compatta entro tre o al massimo cinque anni proveniente dalla Germania, alla quale si affiancherà - lo ha appena detto in un tweet - un secondo modello "low cost" di Tesla progettato e costruito in Cina.
La fine è vicina?
“Non credo che si stia vivendo la fine del mondo – spiega ancora Musk – ma credo che più aspettiamo e più ci avviciniamo a quel giorno”. È una cosa strettamente legata al processo di civilizzazione, secondo Musk.
Negli ultimi decenni, osserva il numero uno Tesla, l’uomo "ha cambiato profondamente gli equilibri del pianeta e non possiamo perdere tempo nel correggere la rotta" prima che sia troppo tardi. “Non possiamo permettere che il surriscaldamento globale prosegua", insisre, "non possiamo permettere che i ghiacci continuino a sciogliersi e gli oceani a salire di livello”.
Addio Terra
Di fronte ad un futuro così catastrofico, sembra che andare su Marte e, da lì, esplorare mondi più lontani sia l’unica soluzione. Musk, su questo non ha dubbi. Il sole è destinato ad esplodere. Accadrà tra due miliardi di anni, ma lo farà e si espanderà al punto di arrivare ad inglobare la Terra.
“Non so se ci saranno ancora uomini sul nostro pianeta quando succederà, ma se ci saranno moriranno”, ha detto Musk. Quindi, o iniziamo a pensare un modo per andare a costruirci una vita altrove o attendiamo l’estinzione. SpaceX vuole conquistare Marte per compiere il primo piccolo passo in questa direzione. “Riusciremo a conquistare Marte in due o tre anni”.

Il cervello 2.0
E poi c’è Neuralink, arrivata a sviluppare una tecnologia tale per cui si può rimuovere una porzione di cranio e rimontarla dopo averci aggiunto un chip. Si basa sul fatto che il nostro corpo è attraversato da impulsi elettrici e punta a controllare questi impulsi per sopperire ad alcuni “malfunzionamenti” del nostro organismo.
Ciò potrebbe permettere in futuro di far tornare a camminare persone che non camminano più, o a curare malattie di cui al giorno d’oggi non si conosce la cura. Ma le applicazioni in questo campo sono infinite.
Addirittura, secondo Musk potrebbe permetterci di comunicare con delle specie animali oppure di comandare i dispositivi connessi con la mente. "Se in futuro il chip impiantato sottopelle riconoscerà ad esempio la volontà di premere un tasto di un congegno elettronico, allora si potrà inviare quel comando senza necessità di compiere alcun movimento".
Al momento c’è stata la sperimentazione sui maiali, ma ci si prepara all’impianto negli uomini, anche se c’è una questione etica da affrontare. Il percorso, quindi, sarà ancora lungo.

Un futuro migliore
Tesla, SpaceX, Neuralink, sono tutte società che nella mente di Musk hanno un solo obiettivo: rendere migliore il futuro. Dal punto di vista dell’ambiente, della possibilità di garantirsi una vita lontano da questo pianeta o della cura delle malattie.
E il lanciafiamme della Boring Company, chiede ad un certo punto la Swisher? “Ah, quello serve solo a rendere le feste più divertenti”, risponde Musk ridendo.
Musk sembra avere le idee chiare sul futuro e sul futuro delle proprie aziende, tra produzione di massa di auto a zero emissioni e viaggi alla ricerca di condizioni favorevoli su altri pianeti. Ma ha dei dubbi, Elon Musk? Sì, non sa chi votare alle prossime elezioni americane. Per decidere, ha concluso, aspetterà di ascoltare i dibattiti tra i due candidati.